Cos’è la dieta chetogenica?

Cos’è la dieta chetogenica?

Ultimamente si parla spesso di dieta chetogenica, un regime alimentare mirato al calo ponderale. In realtà esiste già dagli anni ’20 ed era usata come protocollo dietetico per curare disturbi di natura neurologica. La dieta chetogenica oggi è realmente efficace? Stando alle numerose ricerche scientifiche la risposta è sì, soprattutto se applicata nella cura di pazienti affetti da epilessie refrattarie al trattamento farmacologico, emicrania, morbo di Parkinson ed Alzheimer. Ce ne parla nel dettaglio il biologo nutrizionista di Udine Mauro Meloni.

Diverse prove scientifiche evidenziano che tale dieta è particolarmente efficace anche nel trattamento dell’obesità grave, soprattutto in presenza di resistenza insulinica, diabete di tipo 2, ipertensione e dismetabolismi. Diverse istituzioni ne hanno riconosciuto l’efficienza in campo clinico e la ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) ha fornito indicazioni sul suo corretto utilizzo.

Come funziona la chetogenesi?

La dieta chetogenetica introduce uno stato cronico di chetosi, una condizione metabolica che sfrutta i corpi chetonici come fonte energetica. In un’alimentazione normale il glucosio rappresenta la principale fonte energetica primaria. La scarsa assunzione di glucosio nel breve periodo determina una reazione dell’organismo, che utilizza le riserve epatiche e muscolari di glicogeno per mantenere un livello glicemico normale. Dopo 3-4 giorni l’organismo attinge ai depositi adiposi ed in particolare ai trigliceridi.

Il livello glicemico nel sangue resta costante, anche se basso, grazie a vie metaboliche che sfruttano il glicerolo e gli aminoacidi. I corpi chetonici sono quindi in grado di fornire al cervello i giusti nutrienti e, grazie alla loro azione a livello ipotalamico, riducono lo stimolo della fame.

Le varie tipologie di dieta chetogenica

È importante sottolineare che la chetosi resta comunque un meccanismo di emergenza e, in quanto tale, è una condizione che non può essere protratta a lungo nel tempo. Secondo le linee guida uno stato di chetosi non deve superare le 12 settimane.

Esistono almeno 4 tipologie di dieta chetogenica con caratteristiche differenti:

  • dieta chetogenica classica: è la dieta originale utilizzata soprattutto in casi di epilessia resistente ai farmaci nei bambini e negli adolescenti;
  • dieta Atkins modificata: dieta più semplice da seguire nel lungo periodo e adattabile in ambito clinico a diverse condizioni patologiche, tra cui l’obesità;
  • dieta MCT: dieta con maggiori effetti collaterali che determina una chetosi piuttosto elevata;
  • dieta VLCKD (very low calorie ketogenic diet): rappresenta la dieta più utilizzata nella terapia nutrizionale che sta sostituendo la dieta chetogenica classica. Induce una chetosi stabile e riduce il senso di fame.

Dieta VLCKD: fasi, benefici, effetti collaterali e controindicazioni

Concentrandoci sulla dieta VLCKD, che come anticipato è una delle più diffuse, possiamo distinguerla in 4 fasi: dimagrimento, transizione, mantenimento e rieducazione alimentare. Partendo da un regime alimentare molto limitativo, l’obiettivo è rieducare il corpo a controllare la fame fino a raggiungere il peso forma ideale per uscire dallo stato di chetosi.

In generale la dieta VLCKD assicura una rapida perdita di peso, un effetto stabilizzante sull’umore, un’inibizione del senso di fame ed una riduzione della massa grassa. È consigliata un po’ di attività fisica ma leggera e non anaerobica, soprattutto nella fase di dimagrimento. Nelle altre fasi si può aumentare l’intensità dell’allenamento con esercizi di tipo aerobico.

Bisogna fare attenzione agli effetti collaterali che comprendono: diarrea, stipsi, cefalea, fame ed alitosi. Tale trattamento è sconsigliato in caso di: diabete di tipo 1, insufficienza renale ed epatica, abuso di alcol, disturbi di tipo psicologico e comportamentale, infezioni, pazienti anziani, gravidanza ed allattamento. Risulta invece idoneo per pazienti affetti da: sindrome metabolica, obesità grave, diabete di tipo 2, osteopatie, epilessia farmaco-resistente e dimagrimento necessario pre-chirurgia bariatrica o per operazioni chirurgiche imminenti.

In conclusione la dieta chetogenica può rivelarsi molto utile in determinati casi, ma non è assolutamente una soluzione “fai da te”, anzi va iniziata solo su prescrizione di un personale qualificato e competente del settore.